REAL ESTATE DATA HUB #11 | 2025
BCE - VARIAZIONI DEL TASSO DI INTERESSE DI RIFERIMENTO
2,5% 2,0% 1,5% 1,0% 0,5% 0% 3,0% 3,5% 4,0% 4,5% 5,0%
4,50%
4,25%
4,25%
4,00%
3,75%
3,65%
3,50%
3,40%
3,15%
2,90%
3,00%
2,50%
2,00%
1,25%
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Giu 24
Set 24
Ott 24
Dic 24
Feb 25
Lug 22
Sett 22
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Ago 23
Set 23
litica monetaria, limitando la capacità di stimolare l’economia senza alimen tari ulteriori tensioni inflazionistiche. Anche per il 2025, la politica moneta ria della BCE dovrebbe proseguire nel percorso di graduale allentamento, con ulteriori tagli ai tassi di interesse, condizionati dall’andamento dell’in flazione e della crescita economica. Questo scenario potrebbe favorire condizioni di credito più vantaggiose, stimolando investimenti e consumi. Un costo del denaro più basso rap presenterebbe un’opportunità per le imprese, facilitando nuovi progetti di crescita ed innovazione, mentre le fa miglie potrebbero beneficiare di con dizioni più favorevoli per il credito al consumo e i mutui. Per l’Italia, il con testo di tassi in calo, potrebbe rappre sentare un’occasione per rilanciare gli investimenti e rafforzare la crescita strutturale nel medio termine. l’andamento dell’inflazione core per valutare la persistenza dell’inflazione e orientare le proprie decisioni di politica monetaria. Un’inflazione core elevata potrebbe indicare che le pressioni sui prezzi sono ancora radicate, rendendo necessario un approccio più cauto nell’allentamento delle condizioni monetarie. La stabilizzazione dell’inflazione potrebbe avere un impatto positivo sul
Nel secondo semestre 2024, la politica monetaria in Europa ha segnato un cambio di rotta inizian do un graduale allentamento delle condizioni fi nanziarie da parte della Banca Centrale Europea. Dopo un periodo di tassi di interesse elevati volti a contrastare l’inflazione, il miglioramento del qua dro inflazionistico ha permesso un primo taglio del costo del denaro a giugno 2024 segnando l’inizio di una fase più accomodante. Nel corso dell’anno si sono susseguiti ulteriori tagli registrati nei mesi di settembre, ottobre e dicembre. Questa scelta mira a sostenere la crescita economica e ad alleviare la pressione su imprese e famiglie, che negli ul timi anni hanno affrontato costi di finanziamento elevati. Tuttavia, la BCE sta procedendo con cau tela, monitorando l’evoluzione dell’inflazione e delle condizioni economiche globali per evitare un allentamento eccessivo che potrebbe riaccende re pressioni sui prezzi. Un rischio che l’istituto di Francoforte vuole assolutamente scongiurare è la stagflazione, ossia una combinazione di crescita economica debole e inflazione elevata. Un conte sto di questo tipo renderebbe meno efficace la po Inflazione A dicembre 2024, il tasso di inflazione nell’Eurozona si è attestato al 2,4%, segnando un progressivo rientro rispetto ai livelli elevati registrati negli anni precedenti. Tuttavia, l’inflazione core, che esclude le componenti più volatili come energia e alimentari, è risultata leggermente più alta, pari al 2,7%. Questo indicatore è particolarmente rilevante per le banche centrali, in quanto fornisce una misura più accurata delle pressioni inflazionistiche di fondo, indipendenti dalle oscillazioni dei prezzi delle materie prime. La BCE monitora con attenzione
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