REAL ESTATE Data Hub 2022 e outlook 2023

Un modello molto usato dalle Banche Centrali per spiegare la connessione fra inflazione e disoccupazione è la curva di Phillips: Focus: la connessione fra inflazione e disoccupazione. Perché le Banche Centrali aumentano i tassi di interesse, sapendo che avrà un impatto negativo sull’occupazione?

La curva di Phillips chiarisce che al diminuire dell’inflazione aumenta la disoccupazione. E viceversa. Nell’ottica classica quindi i possibili scenari erano due: o un contesto con alta inflazione e bassa disoccupazione (scenario “A”), oppure viceversa, un contesto con bassa inflazione e alta disoccupazione (scenario “B”). Una volta stabilita questa relazione, la scelta era fra uno dei due scenari. La convinzione che alti livelli di disoccupazione avessero un effetto peggiore sulla popolazione, rispetto ad alti livelli di inflazione, face sì che negli anni ’60 e ‘70 ci sia stata una maggiore propensione verso lo scenario con alta inflazione e bassa disoccupazione (scenario “A”). La conseguenza è che gli anni ’60 e ‘70 furono caratterizzati da alti livelli di inflazione.

Inflazione %

A

Curva di Phillips

B

Disoccupazione %

Nel corso degli anni ’70 Milton Friedman propose un nuovo modo di guardare alla relazione fra inflazione e disoccupazione. Secondo Friedman rimaneva corretta la correlazione della curva di Phillips, ma solo sul breve periodo. Man mano che le persone si rendono conto del fatto che l’inflazione continua nel futuro, a poco a poco iniziano a cambiare le loro attitudini verso i prezzi (inflazione) e gli stipendi (disoccupazione). Questo fa sì che sul lungo periodo la curva di Phillips sia verticale. Ovvero a prescindere dal livello di inflazione, la disoccupazione si ri-attesta sul suo livello fisiologico.

Inflazione %

Inflazione %

A

Curva di Phillips - Medio termine

Curva di Phillips - Lungo termine

B

Disoccupazione %

Disoccupazione %

Il significato di questa spiegazione è che non ha senso lasciare aumentare l’inflazione, sperando di avereunbeneficio sulladisoccupazione. Dalmomento che l’inflazione èun costoper lapopolazione, bisogna cercare di contenerla con qualsiasi mezzo. Ovviamente ci saranno degli effetti negativi di breve termine sul tasso di disoccupazione, ed è probabile che la seconda parte del 2023 e il 2024 saranno caratterizzati da una narrativa molto forte in questo senso. Non bisogna però lasciarsi condizionare troppo dalle notizie negative, sarà solo un effetto temporaneo indirizzato alla stabilità nel lungo periodo. Chiaramente è necessaria prudenza in un settore come l’immobiliare, che è molto sensibile a questo tipo di interventi.

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