REAL ESTATE Data Hub 2022 e outlook 2023
FRANCESCA MOSCHINI Development Manager di Tulou
LA PAROLA A...
Tulou è un operatore built-to-rent che sviluppa formati abitativi innovativi che offrono un ecosistema di servizi, spazi e attività agli occupanti.
Il trend prevalente è quello di spostarsi in grandi città per lavorare o studiare, piuttosto che per stabilirsi
Come nasce Tulou, di cosa si occupa e quale è il suo obiettivo? Tulou è una start up nata due anni e mezzo fa in qualità di società di gestione per il Build To Rent. Successive evoluzioni hanno portato a un aumento di capitale atto per l’apertura di una nuova branca strategica relativa all’incubazione di sviluppi immobiliari. Questo secondo pilastro potenzia la società di gestione, il cui obiettivo principale resta quello di diventare il riferimento in Italia nell’ambito delle società di gestione Build To Rent indipendenti. Attualmente stiamo realizzando a Milano sia una struttura di co-living che due strutture di residenziale tradizionale in affitto. Quali sono le caratteristiche di un edificio gestito da Tulou e cosa offre ai propri inquilini? Oltre all’edificio in sé, progettiamo l’esperienza a 360 gradi. L’infrastruttura non è solo quella fisica dell’immobile, ma anche quella tecnologica ed esperienziale: questi tre ambiti concorrono alla definizione di un brand molto forte e definito. I nostri edifici presentano una cura estrema per il design interno, con una ricerca di coerenza nei tre ambiti appena citati. Cosa offriamo quindi? Delle residenze con spazi condivisi e unmodello flessibile, possibile grazie alla tecnologia sviluppata internamente, adattabile a diversi ambiti e alle diverse tipologie di inquilini cui le strutture sono rivolte; ad esempio, un family club avrà spazi condivisi adatti alle esigenze delle famiglie, quali ludoteche e spazi all’aperto. Fondamentale è la lettura strategica della vocazione dell’area per offrire il prodotto idoneo per il contesto e la comunità in cui esso è inserito. Il Build To Rent è una formula che all’estero è ampiamente sviluppata da anni, mentre in Italia è agli albori. Perché ritenete che ora sia il momento giusto anche per il nostro Paese? Crediamo fortemente che ci sia un vuoto di mercatoeche ladomandanonsiamai statacosì alta come oggi; il contesto macroeconomico non fa che rafforzare tale convinzione. Anche il contesto sociale ha un ruolo fondamentale, poiché il trend prevalente è quello di spostarsi in grandi città per lavorare o studiare, piuttosto che per stabilirsi in maniera definitiva; e anche in quest’ultimo caso, sempre meno persone possono o vogliono comprare casa. Di
conseguenza, ci si rivolgealmercatodell’affitto: le proiezioni stimano che nei prossimi anni in Italia dieci milioni di persone vivranno da sole e riteniamo che una parte di queste potrebbe apprezzare uno stile di vita trasformativo. Oltre alle metropoli di Milano e Roma, pensiamo che potranno esserci degli sviluppi anche in città secondarie, quali Firenze, Bologna, Torino, Padova. Il residenziale in affitto rappresenta una nuova asset class anche per gli investitori. Quali sono le caratteristiche che la rendono attrattiva? Ci poniamo come obiettivo quello di proporre degli sviluppi che abbiano senso sia economico . Crediamo che nel residenziale i cap rate in uscita siano più bassi rispetto a quelli che caratterizzano tipicamente un immobile a destinazione direzionale. In più, gli immobili da noi progettati sono all’avanguardia in relazione ai fattori ESG, e siamo convinti che si possa scommettere su cap rate ancora migliori per strutture costruite su solide componenti sociali, culturali e ambientali. Inoltre, i nostri immobili hanno la caratteristica di essere Built on Purpose, ossia si cerca di integrare delle logiche di efficientamento in un’ottica di contenimento dei costi di gestione. In città come Milano e Roma l’acquisto di un’abitazione è in alcuni casi proibitivo ed il prodotto offerto è spesso di scarsa qualità. Il Built to Rent potrebbe mitigare questo problema? La criticità è che molto spesso l’offerta di residenze in locazione in queste città non solo è in fasce di prezzo elevate, ma è anche costituita da prodotti vetusti, con impianti obsoleti, manutenzione scadente, connessione Internet di scarsa qualità, con proprietari latitanti o poco collaborativi. Quello che cerchiamo di fare è, da un lato, fornire spazi di qualità e servizi per la gestione della casa inclusi nel canone (palestra, terrazzo o loggia, rooftop) e dall’altra mitigare il senso di solitudine, che risulta essere un’esperienza comune per chi vive in una grande città. Cerchiamo quindi di creare comunità proponendo spazi e occasioni per favorire l’incontro tra le persone: siamo convinti che l’abitare rivesta un ruolo fondamentale per la realizzazione della propria felicità
in maniera definitiva.
49 Analisi andamento mercato immobiliare 2022 e outlook 2023
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